Testimonianza di F.


Soffro di emicrania cronica da più di dieci anni. Come spesso succede, l’onset è stato piuttosto graduale ma si è trasformato rapidamente da occasionali mal di testa ad attacchi emicranici quotidiani e invalidanti. Per gestirli, negli ultimi anni mi sono stati prescritti alcuni farmaci che da una parte sono stati di aiuto perché hanno reso la mia quotidianità più tollerabile, ma dall’altra hanno comportato anche una serie di effetti collaterali importanti sia sul piano fisico che cognitivo: spossatezza, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, vertigini, etc.
Sapendo che con l’ipnosi si può intervenire efficacemente anche sul dolore e in particolare sull’emicrania, ho pensato di rivolgermi al Milton Erickson Institute di Torino e ho iniziato un ciclo di incontri con la dott.ssa Nicoletta Gava focalizzati sia specificatamente sul mal di testa che sul sistema complessivo di cui era parte. Per monitorare l’andamento del lavoro, ho tenuto un diario quotidiano che rappresentava il livello del dolore in una scala che andava da molto basso (livello 1) a molto elevato (livello 4).
Sin dall’avvio del lavoro ho potuto apprezzare diversi cambiamenti positivi, inizialmente episodici, poi via via sempre più costanti e significativi. Nel tempo ho acquisito una serie di metodiche cui potevo attingere per stare meglio, e che si sono modificate a mano a mano che il lavoro proseguiva e in armonia con le nuove esperienze e risorse che il mio inconscio mi rendeva disponibili. I successi iniziali hanno rappresentato di volta in volta nuovi punti di partenza e i miglioramenti si sono fatti gradualmente più incisivi e duraturi. Così, col progredire degli incontri, la mia tabella di monitoraggio ha iniziato a presentare non più solo livelli alti e molto alti di dolore (livelli 3 e 4), ma a oscillare sempre più frequentemente ai livelli basso e medio (livelli 1 e 2). Dopo qualche tempo, ho iniziato a trascorrere intere settimane senza alcun dolore: non mi pareva vero! Le giornate lavorative si erano alleggerite così tanto che mi sembrava di essere in vacanza: ho cominciato ad andare in palestra, la vita quotidiana ha iniziato ad assumere una leggerezza insperata e si è generato un circolo virtuoso che ha accelerato ulteriormente il processo innescato con l’ipnosi. Il percorso ipnotico, infatti, non si concentrava esclusivamente sull’analgesia, ma anche sulla mobilitazione di tutte quelle risorse personali che avrebbero potuto sostenere, accompagnare e supportare il mio miglioramento a tutto tondo, come persona e non solo come mero portatore di un sintomo.
In passato, quando i sintomi emicranici avevano iniziato a farsi importanti, avevo la sensazione di dover combattere incessantemente, di essere boicottata dal mio spesso corpo, di essere in balia del dolore e dei condizionamenti quotidiani che comportava. I farmaci mi aiutavano con il dolore, ma la sensazione di lotta incessante permaneva. Al contrario, sentivo che le metodologie ipnotiche erano personalizzate su misura non solo del mio problema, ma anche delle mie risorse, e per questo la prima sensazione che ho avuto, prima ancora del sollievo dal dolore, è stata di poter nuovamente riprendere le redini della mia vita attingendo alle mie stesse possibilità interiori. Il sollievo emotivo e il cambiamento pragmatico che ne sono derivati mi hanno consentito di passare da una condizione in cui davo per scontato che avrei avuto dolore, a una in cui le mie aspettative e i miei programmi quotidiani si erano progressivamente affrancati; potevo fare progetti diversi aspettandomi di stare bene e sentendo per la prima volta non solo che il dolore era tollerabile, ma che stavo attivamente bene, come non sospettavo nemmeno di potermi sentire: nella tabella di monitoraggio dell’andamento del lavoro è comparso un livello 0 che neppure conoscevo e che mi ha confermato che ero decisamente sulla strada giusta.
Potrei dire che è questo l’obiettivo più grande che ho raggiunto con l’ipnosi, perché in effetti è un sollievo e una gioia sperimentare settimane intere senza l’ombra di dolore, ma in realtà c’è qualcosa di ancora più importante. In fondo, anche la terapia farmacologica mi permetteva di non sentire dolore, ma in modo completamente diverso. È come se attraverso le pastiglie il dolore si sedasse, come se venisse schiacciato sotto la soglia della mia percezione per un certo numero di ore, in un braccio di ferro che mi consentiva una tregua solo temporanea e comunque spossante. Con il lavoro ipnotico invece è come se il dolore si sgretolasse ed evaporasse, come se il cielo si schiarisse in modo limpido, leggero, naturale, e io potessi riemergere in totale serenità, le armi finalmente deposte.
Quando mi sono resa conto per la prima volta che erano trascorsi diversi giorni da quando avevo anche solo pensato all’emicrania, mi sono sentita libera per la prima volta da anni. Non è una condizione che ho conquistato ancora in modo definitivo: ci sono dei giorni in cui provo ancora dolore, ma il mio lavoro con l’ipnosi sta proseguendo e si sta evolvendo ulteriormente insieme alle mie risorse e potenzialità di benessere. 


Nicoletta Gava Centro Ipnosi

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Alcune richieste

Fin da piccolo mi prendevano in giro per questa cosa dell’arrossire…

Cosi ho iniziato ad evitare quasi tutte le occasioni in cui devo incontrare persone che non conosco bene… Vorrei sentirmi più sicuro.

  • Alessandro, 35 anni

Ci ho provato mille volte. Smettere è facile, la cosa difficile è non ricominciare! L'ipnosi può aiutarmi a darci un taglio definitivo?

  • Gerardo, 41 anni

Da quando è nato mio figlio, addio sonno. Anche adesso che è grandicello si fa fatica a dormire un’intera notte. Quando torneremo a dormire?

  • Marta, 27 anni

"E poi ti vorrei anche ringraziare invece perché con questa storia del corona virus posso vedere tangibilmente gli effetti del percorso fatto insieme. Prima di conoscerti sarei stato letteralmente nel panico e invece riesco a gestire le mie emozioni in maniera adulta e consapevole. Ed è merito tuo. Grazie”


"Per me l’ipnosi è stato tutto. 

Ero felice al settimo cielo, incinta di qualche mese proprio perché tutto andava troppo bene .. 

poi arriva un giorno che.. la felicità diventa difficoltà.. un distacco di placenta e la piccola che tenevo in grembo poteva avere delle amputazioni.. lì l’ansia è stata grande, enorme.. ed ero una mamma piena di paure.. così ho iniziato un percorso da una dottoressa che mi insegnava l’ipnosi… 

 e piano piano tutto è diventato più semplice... riuscivo a gestire le mie ansie e stare a contatto con la mia creatura…

 e piano piano anche gli esami ematici iniziavano a migliorare.. io mi sentivo di nuovo in forma come all’inizio.. questa è stata per me l’ipnosi”


"Essendo stato un forte ed accanito fumatore per decenni ed avendo tentato di smettere di fumare più di una volta, conoscevo bene i problemi e le difficoltà connessi (nervosismo, tensione ed una voglia smodata di fumare).

Pertanto, quando all’inizio del 2015 decisi, nuovamente, di smettere di fumare, cercavo una modalità “facile” perché non volevo affrontare le difficoltà connesse. Facendo un po’ di ricerca on-line venni a conoscenza dell’impiego efficace dell’ipnosi per il tabagismo. Decisi di rivolgermi all’ipnosi ericksoniana in quanto l’ipnosi è il fondamento dell’approccio e non una tra le tante metodiche utilizzate.


Nella seduta stabilita per affrontare il problema, la seconda, sono sempre stato cosciente e partecipe e si è svolta con un dialogo partecipato molto concentrato. Non è accaduto nulla di apparentemente eclatante o spettacolare, perché l’ipnosi non ha nulla a che vedere con ciò che si vede negli spettacoli. Tant’è che sono uscito dubbioso su ciò che era avvenuto ma, comunque, ho gettato i pacchetti di sigarette che avevo in tasca in un cestino in strada e sono andato a casa.

Due giorni dopo, mentre ero in auto e ritornavo dal lavoro, ho realizzato che erano due giorni che non fumavo, che non avevo pensato o non avevo sentito il bisogno di fumare, pur frequentando persone che fumavano…ecco, qualcosa di eclatante era accaduto dentro di me in modo naturale.

Ora sono passati quasi 5 anni e non ho mai più avuto il desiderio di fumare…come se non avessi mai fumato in vita mia."


"Buongiorno a tutti,

vi voglio raccontare la mia esperienza con l’ipnosi scientifica e di come abbia aiutato mia figlia a risolvere parte dei suoi problemi, grazie all’aiuto ed al sostegno della dott.ssa Nicoletta Gava.

Ho una figlia diciassettenne, che purtroppo è nata affetta da una grave patologia genetica, la fibrosi cistica, una malattia degenerativa che colpisce principalmente i polmoni, ma che può estendersi progressivamente anche ad altri organi interni, e che richiede trattamenti terapeutici quotidiani.

Questi ultimi non sono ancora risolutivi, perché al momento non è stata individuata una cura che possa condurre alla guarigione definitiva, anche se sono stati fatti molti progressi da quando la malattia è stata diagnosticata a mia figlia con screening neonatale, ma sono comunque indispensabili per poter garantire al malato una migliore qualità della vita.

Mia figlia ha capito fin da piccola di essere “diversa” in qualche modo dagli altri bambini e, forse proprio per questo motivo, ha sviluppato una forma di mutismo selettivo: ciò significa che fin da quando frequentava l’asilo, e poi ancora le scuole elementari e quelle medie, riusciva ad avere una normale comunicazione verbale soltanto con tutti i familiari e con poche amiche.

Per il resto aveva grosse difficoltà a far sentire la sua voce in pubblico, non riusciva a sostenere le interrogazioni, ma svolgeva soltanto compiti scritti, ed aveva evidenti problemi di socializzazione con i coetanei.

Tutto ciò ha sempre dato, sia a me che a tutta la mia famiglia, serie preoccupazioni, perché oltre a dover seguire giorno per giorno l’andamento della malattia genetica, che purtroppo è andata aggravandosi con gli anni, ci chiedevamo come poter aiutare nostra figlia a vivere una vita più possibile “normale” nonostante la situazione clinica.

Inizialmente ci siamo rivolti a varie psicologhe della nostra regione (Toscana), ma purtroppo non abbiamo avuto risultati soddisfacenti, non perché le professioniste non fossero valide, ma perché nostra figlia durante le sedute riusciva ad aprirsi e ad esternare le sue paure e talvolta anche la sua rabbia, ma appena tornava a casa non era in grado di mettere in pratica i consigli e gli input che le erano stati forniti.

Un giorno, del tutto casualmente, sfogliando un quotidiano nazionale nella sezione dedicata alla salute mi sono soffermata su un articolo che mi sembrava molto interessante, e che parlava dell’ipnosi scientifica e della possibilità di utilizzarla anche per aiutare persone che presentavano un mutismo selettivo come quello di mia figlia.

Decisi pertanto di contattare la dott.ssa Nicoletta Gava ed il suo istituto a Torino, e nonostante fosse molto distante dalla nostra residenza decisi di portarci mia figlia per valutare se e come fosse possibile aiutarla.

Fin dal primo incontro è nata una forte empatia fra mia figlia e la dott.ssa Gava, empatia che si è estesa subito anche a me ed a mio marito: dopo una serie di incontri, in occasione dei quali la dott.ssa Gava sottoponeva nostra figlia all’ipnosi, abbiamo cominciato a vedere i primi risultati importanti.

La ragazza ha cominciato, seppur ancora in situazioni “protette”, a svolgere le interrogazioni a scuola; ha ampliato il numero delle amicizie ed ha cominciato a socializzare con un maggior numero di persone, sia coetanei che adulti.

La strada è ancora in salita, e dovendo convivere con una patologia severa come la sua non possiamo mai arrenderci né “rilassarci”, ma sono veramente contenta di aver incontrato la dottoressa Gava e di averle “affidato” mia figlia, perché oltre ad essere una professionista di livello indiscutibile è anche e soprattutto una donna straordinaria, con cui si è stabilito un rapporto che mi auguro durerà per sempre, nonostante che la lontananza ed i frequenti ricoveri che mia figlia ha dovuto affrontare non ci abbiano permesso di proseguire con continuità il percorso intrapreso a Torino.

Concludo questo mio intervento per consigliare a tutti coloro che dovessero trovarsi nelle stesse condizioni in cui mi sono trovata io con mia figlia, e cioè con una forma di mutismo selettivo e/o comunque con problemi di socializzazione ed ansia spesso quali concause di una diversa patologia, di provare la pratica dell’ipnosi scientifica, che può realmente dare risultati laddove la psicoterapia “tradizionale” a volte non arriva.."


Francesca non dormiva, aveva sentito che l’ipnosi può aiutare a recuperare il sonno e venne da me per risolvere il suo problema: tutto era iniziato con l’arrivo della sua piccola. 

Il suo inconscio ci portò in ospedale, ai giorni dopo il parto, alle esperienze spiacevoli avute con alcuni operatori, alle lunghe notti insonni in preda all paura: riuscirò ad allattare Vittoria?

Il lavoro in ipnosi ha ristrutturato il trauma, Francesca adesso è una mamma che dorme, una mamma pronta a questo nuovo inizio..

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