Ipnosi e Fibromialgia, una testimonianza


La fibromialgia è una sindrome caratterizzata soprattutto dalla presenza di dolore diffuso, stanchezza, disturbi del sonno e rigidità articolare e di solito viene diagnosticata solo dopo aver escluso malattie di tipo reumatico o infiammatorio. Essendo questa una sindrome rara e dai connotati apparentemente aspecifici, i pazienti che ne soffrono arrivano alla diagnosi solo dopo un lungo iter attraverso vari specialisti, analisi ed esami di ogni tipo. Anche a diagnosi avvenuta però, resta comunque il problema di trovare una cura efficace. Una paziente che chiameremo P. per proteggerne la privacy, racconta:
"I medici che ne sanno qualcosa sono davvero pochi, e anche loro non hanno molti criteri oggettivi su cui basarsi, eccetto forse la reazione dolorosa alla pressione di alcuni punti chiamati tender points, e ovviamente l'assenza di alcuni parametri ematici tipici di altre malattie con sintomatologia simile"


C'è voluto molto tempo quindi, per scoprire cosa avesse?
Sì, circa tre anni dalla comparsa dei primi sintomi. Il medico che per primo mi diagnosticò la fibromialgia è un immunologo di rinomata esperienza, che nonostante avesse inquadrato la malattia non mi prescrisse altro che un leggero esercizio fisico. I miei sintomi però non miglioravano. Anzi, passarono altri anni di insonnia, febbri ricorrenti, stanchezza cronica e sofferenza muscolare. Alla fine mi ivolsi a un neurologo, che decise di prescrivermi delle medicine, che ebbero effetto sui sintomi solo nel periodo in cui le presi. Dopo un anno circa dalla fine della cura i problemi si ripresentarono. Fu così che mi rivolsi all'autoipnosi.


Fu il neurologo a consigliargliela?
No, lui inizialmente mi diagnosticò una depressione, e mi curò con degli anti-depressivi, i mi fece provare altri diversi armaci, fino a che non riuscì a trovare quello giusto per me. Mi resi conto che la sua preparazione sulla fibromialgia inizialmente era scarsa, che attribuiva a questa sindrome scarsa rilevanza. Successivamente, durante la cura, cambiò idea riconoscendo la centralità della fibromialgia nel mio quadro clinico, attribuendo ad essa la causa della depressione anziché il contrario.

Immagino si sia sentita frustrata, e confusa.
Confusa no, ormai avevo avuto il tempo di informarmi bene sulla fibromialgia, e l'incertezza dei medici non mi lasciava affatto sorpresa, ma la frustrazione c'era: non mi piaceva l'idea di dover dipendere da psicofarmaci e anti-infiammatori, e quando i sintomi della fibromialgia si ripresentarono fui molto preoccupata. Mi svegliavo la mattina scoprendomi contratta, irrigidita. Non riuscivo mai davvero a riposare, e la stanchezza era aggravata dal dolore muscolare. Immagini di sentirsi tutti i giorni come se avesse l'influenza, alla lunga è una sensazione che logora, che influisce sulla qualità della vita. Torniamo all'ipnosi, se non fu il medico a parlargliene, chi lo fece? Internet. Feci qualche ricerca e trovai più fonti che citavano l'ipnosi ericksoniana come un buon metodo per gestire i sintomi della fibromialgia. All'inizio decisi di seguire il corso di ipnosi introduttivo, poi ho proseguito con la consulenza individuale, finché non ho imparato ad utilizzare l'autoipnosi in maniera ottimale, tanto da contrastare efficacemente stanchezza e dolore, e abbandonare i farmaci.

Chi l'ha seguita?

La dottoressa Nicoletta Gava. Ho apprezzato molto la sua consulenza, sotto molti punti di vista. Innanzitutto ho trovato grandi benefici già dopo le prime induzioni, ma soprattutto le sono grata per avermi spronata ad imparare l'autoipnosi. Io avrei voluto proseguire con le sedute di ipnosi eteroindotta, ma lei invece ha insistito su quanto fosse importate invece acquisire la capacità di autoipnotizzarsi, in modo da poter essere libera di ricorrere a questo strumento ogni qual volta ne avessi bisogno. Alla fine le ho dato ragione, e le sono grata.
Come gestisce i suoi sintomi adesso?
Ad esempio uso le tecniche di rilassamento la sera prima di andare a dormire, soprattutto se mi sento "tesa". In questo modo riesco finalmente a riposare bene, e il dolore dovuto alle contratture è sparito. Ma l'autoipnosi va oltre questo. Un giorno ero in auto, e avevo una fastidiosa fitta ad una spalla. Ho immediatamente visualizzato quel dolore come fosse un triangolo conficcato nel muscolo, e ho immaginato di afferrarlo e scagliarlo lontano: il dolore è sparito.

Sorprendente.

Per me no. O meglio, la mia sorpresa è stata apprendere l'autoipnosi e di conseguenza le incredibili risorse dell'inconscio. Scoprire di avere dentro di me una riserva di energie e conoscenze che io stessa non sapevo di avere ha avuto delle ripercussioni estremamente positive su molti aspetti della mia vita. La fibromialgia è una sindrome che può diventare invalidante. Il disagio fisico aggrava quello psicologico: la mancanza di sonno rende poco lucidi, i dolori muscolari e articolari ti limitano in tutto, e io ho iniziato a soffrire di questo a soli trent'anni, quando invece si dovrebbe essere nel pieno delle energie. L'autoipnosi non solo mi aiuta a gestire la sintomatologia fibromialgica, ma mi ha restituito serenità e fiducia in me stessa. Ripensandoci, la cosa davvero sorprendente è di non averle scoperte prima!


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Alcune richieste

Fin da piccolo mi prendevano in giro per questa cosa dell’arrossire…

Cosi ho iniziato ad evitare quasi tutte le occasioni in cui devo incontrare persone che non conosco bene… Vorrei sentirmi più sicuro.

  • Alessandro, 35 anni

Ci ho provato mille volte. Smettere è facile, la cosa difficile è non ricominciare! L'ipnosi può aiutarmi a darci un taglio definitivo?

  • Gerardo, 41 anni

Da quando è nato mio figlio, addio sonno. Anche adesso che è grandicello si fa fatica a dormire un’intera notte. Quando torneremo a dormire?

  • Marta, 27 anni

"E poi ti vorrei anche ringraziare invece perché con questa storia del corona virus posso vedere tangibilmente gli effetti del percorso fatto insieme. Prima di conoscerti sarei stato letteralmente nel panico e invece riesco a gestire le mie emozioni in maniera adulta e consapevole. Ed è merito tuo. Grazie”


"Per me l’ipnosi è stato tutto. 

Ero felice al settimo cielo, incinta di qualche mese proprio perché tutto andava troppo bene .. 

poi arriva un giorno che.. la felicità diventa difficoltà.. un distacco di placenta e la piccola che tenevo in grembo poteva avere delle amputazioni.. lì l’ansia è stata grande, enorme.. ed ero una mamma piena di paure.. così ho iniziato un percorso da una dottoressa che mi insegnava l’ipnosi… 

 e piano piano tutto è diventato più semplice... riuscivo a gestire le mie ansie e stare a contatto con la mia creatura…

 e piano piano anche gli esami ematici iniziavano a migliorare.. io mi sentivo di nuovo in forma come all’inizio.. questa è stata per me l’ipnosi”


"Essendo stato un forte ed accanito fumatore per decenni ed avendo tentato di smettere di fumare più di una volta, conoscevo bene i problemi e le difficoltà connessi (nervosismo, tensione ed una voglia smodata di fumare).

Pertanto, quando all’inizio del 2015 decisi, nuovamente, di smettere di fumare, cercavo una modalità “facile” perché non volevo affrontare le difficoltà connesse. Facendo un po’ di ricerca on-line venni a conoscenza dell’impiego efficace dell’ipnosi per il tabagismo. Decisi di rivolgermi all’ipnosi ericksoniana in quanto l’ipnosi è il fondamento dell’approccio e non una tra le tante metodiche utilizzate.


Nella seduta stabilita per affrontare il problema, la seconda, sono sempre stato cosciente e partecipe e si è svolta con un dialogo partecipato molto concentrato. Non è accaduto nulla di apparentemente eclatante o spettacolare, perché l’ipnosi non ha nulla a che vedere con ciò che si vede negli spettacoli. Tant’è che sono uscito dubbioso su ciò che era avvenuto ma, comunque, ho gettato i pacchetti di sigarette che avevo in tasca in un cestino in strada e sono andato a casa.

Due giorni dopo, mentre ero in auto e ritornavo dal lavoro, ho realizzato che erano due giorni che non fumavo, che non avevo pensato o non avevo sentito il bisogno di fumare, pur frequentando persone che fumavano…ecco, qualcosa di eclatante era accaduto dentro di me in modo naturale.

Ora sono passati quasi 5 anni e non ho mai più avuto il desiderio di fumare…come se non avessi mai fumato in vita mia."


"Buongiorno a tutti,

vi voglio raccontare la mia esperienza con l’ipnosi scientifica e di come abbia aiutato mia figlia a risolvere parte dei suoi problemi, grazie all’aiuto ed al sostegno della dott.ssa Nicoletta Gava.

Ho una figlia diciassettenne, che purtroppo è nata affetta da una grave patologia genetica, la fibrosi cistica, una malattia degenerativa che colpisce principalmente i polmoni, ma che può estendersi progressivamente anche ad altri organi interni, e che richiede trattamenti terapeutici quotidiani.

Questi ultimi non sono ancora risolutivi, perché al momento non è stata individuata una cura che possa condurre alla guarigione definitiva, anche se sono stati fatti molti progressi da quando la malattia è stata diagnosticata a mia figlia con screening neonatale, ma sono comunque indispensabili per poter garantire al malato una migliore qualità della vita.

Mia figlia ha capito fin da piccola di essere “diversa” in qualche modo dagli altri bambini e, forse proprio per questo motivo, ha sviluppato una forma di mutismo selettivo: ciò significa che fin da quando frequentava l’asilo, e poi ancora le scuole elementari e quelle medie, riusciva ad avere una normale comunicazione verbale soltanto con tutti i familiari e con poche amiche.

Per il resto aveva grosse difficoltà a far sentire la sua voce in pubblico, non riusciva a sostenere le interrogazioni, ma svolgeva soltanto compiti scritti, ed aveva evidenti problemi di socializzazione con i coetanei.

Tutto ciò ha sempre dato, sia a me che a tutta la mia famiglia, serie preoccupazioni, perché oltre a dover seguire giorno per giorno l’andamento della malattia genetica, che purtroppo è andata aggravandosi con gli anni, ci chiedevamo come poter aiutare nostra figlia a vivere una vita più possibile “normale” nonostante la situazione clinica.

Inizialmente ci siamo rivolti a varie psicologhe della nostra regione (Toscana), ma purtroppo non abbiamo avuto risultati soddisfacenti, non perché le professioniste non fossero valide, ma perché nostra figlia durante le sedute riusciva ad aprirsi e ad esternare le sue paure e talvolta anche la sua rabbia, ma appena tornava a casa non era in grado di mettere in pratica i consigli e gli input che le erano stati forniti.

Un giorno, del tutto casualmente, sfogliando un quotidiano nazionale nella sezione dedicata alla salute mi sono soffermata su un articolo che mi sembrava molto interessante, e che parlava dell’ipnosi scientifica e della possibilità di utilizzarla anche per aiutare persone che presentavano un mutismo selettivo come quello di mia figlia.

Decisi pertanto di contattare la dott.ssa Nicoletta Gava ed il suo istituto a Torino, e nonostante fosse molto distante dalla nostra residenza decisi di portarci mia figlia per valutare se e come fosse possibile aiutarla.

Fin dal primo incontro è nata una forte empatia fra mia figlia e la dott.ssa Gava, empatia che si è estesa subito anche a me ed a mio marito: dopo una serie di incontri, in occasione dei quali la dott.ssa Gava sottoponeva nostra figlia all’ipnosi, abbiamo cominciato a vedere i primi risultati importanti.

La ragazza ha cominciato, seppur ancora in situazioni “protette”, a svolgere le interrogazioni a scuola; ha ampliato il numero delle amicizie ed ha cominciato a socializzare con un maggior numero di persone, sia coetanei che adulti.

La strada è ancora in salita, e dovendo convivere con una patologia severa come la sua non possiamo mai arrenderci né “rilassarci”, ma sono veramente contenta di aver incontrato la dottoressa Gava e di averle “affidato” mia figlia, perché oltre ad essere una professionista di livello indiscutibile è anche e soprattutto una donna straordinaria, con cui si è stabilito un rapporto che mi auguro durerà per sempre, nonostante che la lontananza ed i frequenti ricoveri che mia figlia ha dovuto affrontare non ci abbiano permesso di proseguire con continuità il percorso intrapreso a Torino.

Concludo questo mio intervento per consigliare a tutti coloro che dovessero trovarsi nelle stesse condizioni in cui mi sono trovata io con mia figlia, e cioè con una forma di mutismo selettivo e/o comunque con problemi di socializzazione ed ansia spesso quali concause di una diversa patologia, di provare la pratica dell’ipnosi scientifica, che può realmente dare risultati laddove la psicoterapia “tradizionale” a volte non arriva.."


Francesca non dormiva, aveva sentito che l’ipnosi può aiutare a recuperare il sonno e venne da me per risolvere il suo problema: tutto era iniziato con l’arrivo della sua piccola. 

Il suo inconscio ci portò in ospedale, ai giorni dopo il parto, alle esperienze spiacevoli avute con alcuni operatori, alle lunghe notti insonni in preda all paura: riuscirò ad allattare Vittoria?

Il lavoro in ipnosi ha ristrutturato il trauma, Francesca adesso è una mamma che dorme, una mamma pronta a questo nuovo inizio..

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